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29 luglio 2006

E' scontro tra Titani

Abbiamo assistito in questi giorni ad un improvviso, quanto inaspettato, crollo della quotazione dei titoli delle major di Internet, in occasione dell'annuncio della pubblicazione dei resoconti dei profitti trimestrali. Le Borse, su indicazione delle Banche d'Affari che ivi prestano consulenza e attribuiscono un rating alle società quotate, hanno giudicato i titoli poco promettenti per il futuro. Yahoo ha presentato un calo delle previsioni delle vendite rispetto ai dati rilevati del 78%, e per questa è stata punita con un crollo del titolo del 19%, mentre Google ha perso in questo mese l'8% e ora è stata bersagliata Amazon. Quest'ultima, impegnata nell'e-commerce è stata fortemente criticata in borsa, tanto è che Goldmann Sachs ha diminuito il prezzo minimo di contrattazione. Secondo gli analisti se il titolo non è caduto è solo perché alcuni credono ancora nel futuro dell'e-commerce, come ad esempio Deutsche Bank, che vede comunque crescere il settore crescere nel lungo periodo.

Bisogna riflettere su questo tipo di eventi, perché potrebbero indicarci una strada o farci capire cosa si stia profilando per il nostro futuro e per la nostra stessa economia.
Il commercio elettronico presenta senz'altro degli aspetti oscuri e ambigui, e le vittime delle truffe e dei trucchi sono già tantissime, tuttavia la società virtuale è il nostro futuro, la comunicazione telematica, le community virtuali sono già un tassello della nostra società che è infatti destinata a crescere sulle piattaforme elettroniche. Per cui è un po' strano che gli indici di borsa di questi titoli sono in calo, e in certe occasioni, molto prossime al collasso, come il caso di Yahoo, e soprattutto che le Banche consiglino ai propri risparmiatori di mantenere il titolo.

Allo stesso tempo, pare un po' illogico e contraddittorio che Yahoo!, una tra le società che detiene il più grande potere, quale il controllo dell'informazione e delle librerie di ciascuno che va ad inserire i suoi dati sul web, subisca un calo così vorticoso da mettere in discussione la sua posizione. Evidentemente, le Banche stanno ora giocando uno gioco sporco, di sabotaggio potremmo dire, nei confronti delle società di internet, e potremmo arrischiarci nel dire che si tratta di una vera e propria guerra.
Non bisogna in nessun modo dimenticare che Google, Ebay e Paypal, sono quasi delle maior del commercio elettronico prima che del web, hanno investito diversi miliardi nel progetto della Teslacar destinato a diffondere un'auto che non ha emissioni di gas, né consumo di combustibili fossili, perchè in verità non abbiamo alternative. Le guerre in medioriente hanno sempre messo a dura prova economie come la nostra, così dipendente dall'estero, nonché quelle delle superpotenze, e sarà questo che ci spingerà a sperimentare e utilizzare nuove tecnologie.
Due lobbies si scontrano in questo momento, l'una cha sta nel pieno ciclone del fallimento ma ormai è fallita, e l'altra che da pochi anni si sta facendo strada e ha già un monopolio: una che ora sta combattendo una guerra per la sopravvivenza del sistema, l'altra che si sta organizzando per il ritorno in pace e a quel punto non avremo alternative. La guerra in Libano non sta facendo altro che accelerare questo processo di schiavizzazione dei popoli tecnologici, perché finita la guerra moneta, petrolio e materie prime aumenteranno, e con loro anche la nostra debolezza. Oggi i server si Emule e Kazaa sono ormai fuori legge, sono sotto sequestro perché responsabili di un furto e di centinaia di danni ai diritti d'autore. In realtà questa è un'eliminazione democratica più che fisica, perché si vuole dire che non possono esistere sistemi di archiviazione per cartelle, basato sulla condivisione dei server e delle informazioni, di modo ché se un uno viene eliminato ha dietro di sé altri 2000 computer.
Il web è oggi la nuova usura, perché è un ragno che muove i fili di una ragnatela, per cui sarà lui, o comunque le società che lo rappresenti, a gestire il potere e a manipolare le informazioni. Un'impresa che vuol sopravvivere dovrà associarsi al web, dovrà aderire ad un sistema di Google, che è piramidale, ha un sistema di raccolta dei dati estremamente concentrato. Un'impresa che vuole sopravvivere deve invece , associarsi e collaborare e questo potrà avvenire anche senza contratti e consorzi formali, ma nelle rete, usando sistemi di telematizzazione.
Chirac, in una conferenza stampa ha dichiarato che la Francia, per non perdere il suo ruolo e soprattutto per sopravvivere, ha bisogno di un motore di ricerca che le fornisca le informazioni, e questo motore deve avere un sistema di categorie che dia poi la possibilità di sfogliare il web tagliando trasversalmente il web.
Chi ha capito il grande business e la caratteristica strategica del settore è Murdock, che vuole comprare Telecom Italia, con una percentuale di azioni che gli consenta di detenere indisturbato il controllo della società, ed in particolare della rete internet. Che Murdock sia interessato molto ad internet, è confermato dal fatto che in Inghilterra vuole creare una società che gestisca internet in modo da spiazzare e sbaragliare totalmente la British Telecom; anche Fastweb si trova ora ad un momento particolare e la proposta del magnate australiano non si è attardata. Le fusioni tra società di telecomunicazione, di media, di software e di elettronica, dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che si stanno organizzando, e sono pronti a dettare legge in questo Nuovo Ordine Mondiale. La lobby bancaria è fallita ormai, il FED us notes è crollato, le borse sono truccate, per cui forse è vano attaccarsi ai valori di andamenti dei mercati, perché poi basta una parola per fare andare giù tutto. Stanno combattendo una loro guerra su una terra che loro non era, per degli interessi propri, per l'acqua che la fonte della nuova energia. Sanno tuttavia che sono falliti, per cui stanno prendendo le dovute cautele del caso, come la Borsa Globale, ma in ogni caso, se una Banca è un sistema elettronico, potrà mai vincere dinanzi a colossi come IBM?