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12 febbraio 2007

La centrale elettrica che farà restare ancora al buio l'Albania


Il Governo Albanese firma l'accordo per la realizzazione del progetto TEC nel porto di Valona, cedendo al ricatto delle lobbies che hanno messo in ginocchio l'economia dell'Albania con una crisi energetica perenne. Il consorzio italiano Maire Engineering, composto dalle società Ansaldo e Tecnomod, ha vinto la gara per la costruzione della centrale termoelettrica ("TEC") di Valona, con l'azienda elettrica albanese, KESH, per un costo totale di 110 milioni di dollari.
La zona prescelta per la costruzione di questo grande parco industriale-energetico è una superficie di migliaia di ettari di pineta marittima e in cui si sviluppa uno degli ecosistemi lagunari più preziosi del paese (Narta) e dove si erge il grazioso monastero di Zvernec. Questo splendido paesaggio marittimo sarà distrutto da un complesso energetico-industriale che include una centrale termoelettrica con una capacità di 130 Megawatt, che sarà poi affiancata da altre di capacità minore. La termocentrale sarà una delle fonti principali di energia per il gasdotto AMBO che dovrebbe collegare Burgas-Valona. Nella stessa area si prevede un'area di stoccaggio del greggio, un nuovo porto specifico per le petroliere e la costruzione di una raffineria. Valona è stata scelta per la sua collocazione strategica, che permetterebbe di ridurre drasticamente alcuni costi: l'acqua del mare sarà utilizzata per il raffreddamento della TEC.

La Banca Mondiale è il principale investitore nel progetto e da tempo ha accordato il prestito nonostante i cittadini di Valona abbiano firmato centinaia di petizioni per impedire che sia violata una perla dell'Albania, una delle spiagge più vergini e gracili dell'Golfo di Valona, una zona dove la storia parla in tante lingue e di diversi Stati.

Laguna di Narta e isola di Zvërnec

Uno degli elementi più importanti sui quali si e' basata la Banca Mondiale per verificare che con la costruzione di questo mostro non si sarebbe mai calpestata la legge albanese sulla conservazione dei beni culturali, e' stata la perizia del direttore dell'Istituto sulla Conservazione dei Monumenti della Cultura, A. Brace. La perizia svaluta totalmente la zona di Valona e così la consegna nelle mani delle Banche e dei petrolieri perchè se la decisione fosse degli albanesi non verrebbe distrutta una zona cosi ricca e fragile, accanto alla laguna protetta di Narta e l'isola di Zvërnec. Senza neanche aspettare la decisione della Commissione di Aarhuis, il quale ha accettato il reclamo dei cittadini di Valona, senza degnare di uno sguardo le 14.000 firme di valonesi che hanno richiesto un referendum sui casi dei TEC, AMBO. Il ministro dell'Energia ha fatto un vero atto di forza, costretto tuttavia dalla grave crisi energetica che si sta abbattendo sull'Albania, perché dopo il fallimento di centinaia di imprese si rischiava di falcidiare anche la popolazione che non può più vivere senza energia elettrica. Infatti i blackout energetici che privano l'Albania dell'energia elettrica per oltre 12 ore al giorno, non sono assolutamente da attribuire ad un sistema energetico, fondato sull'idroelettrico, e dunque dipendente dal cambiamento climatico, oppure alla situazione della Bulgaria - primo Stato esportatore - che si è vista chiudere una serie di centrali termoelettriche e nucleari, condizione posta dall'UE per l'integrazione.

A questa situazione si intreccia inevitabilmente la questione dell'indipendenza del Kosovo, che in parte è dettata proprio dall'esigenza di realizzare questo progetto, all'interno del quale ha un ruolo determinante anche l'Italia. Questa ha assunto diverse posizioni di politica estera, diverse lobbies italiane avevano cercato di trovare accordi per il progetto Ambo, e finalmente si è trovato il punto di incontro grazie alla scesa in campo della Russia. Accanto all'Italia viaggia su una corsia, parallela e privilegiata, la Russia di Putin che a Monaco ha apertamente dichiarato che l'America non rispetta nessun accordo, va sempre oltre i patti e le leggi, umiliandola profondamente. Ora è letteralmente rovinata nella sua reputazione, non ha credibilità: è questa la condizione ideale per consentire alla Republika Srpska di chiedere la sua Indipendenza, perché è scritta in quegli accordi.
Porto di Valona

Gli Stati Uniti, sono ormai in rovina, hanno perso quella posizione privilegiata di potenza indiscussa, tanto che per tamponare le loro figuracce hanno fatto un genocidio in Iraq e stanno Bombardando la Somalia.
Avanzano in Medioeriente come selvaggi, con eserciti di contractors, che con i buldozer israeliani distruggono case, terre e risorse, persino gli alberi di ulivo e di datteri, che impiegano 50 anni per fruttare. Chi ha fondato una nazione ha pensato per le future generazioni, ha costruito pian piano ogni tipo di infrastruttura, anche se umile, e loro con la demoliscono: come si può pensare di fare la pace in questo modo se non lasciano neanche gli alberi.

Lo stato albanese non vuole l'annessione al Kosovo, per tantissimi motivi tecnici, perché è un paese ingovernabile, non sarebbero comunque lui a comandare, come del resto non ci sono mai riusciti. L'Albania, come l'intera regione Balcanica, è una terra che nessuno ha mai capito, perchè la zona albanofona è un labirinto in cui potete incontrare albanesi macedoni, albanesi kossovari, albanesi montenegrini, i CIAM, cacciati dalla Grecia, gli albanesi greci, i Rom. In questa miscellanea di etnie, tra musulmani, cattolici e ortodossi, si è creata una buona convivenza, non si ammazzano per la religione, ma è diventato comunque un Paese di mira delle Banche e dei religiosi vogliono fare da padrone. È un paese in cui il sindaco Rama di Tirana ha voluto fare la Berlino dei Balcani ha solo dipinto i palazzi ma rimane la sporcizia, così come le associazioni e le fondazioni delle multinazionali accusano i politici senza togliere la vera corruzione.
Durante la storia si sono chiusi in se stessi, non avendo certo bisogno di quell'aiuto che tutti erano disposti a dare in maniera così smisurata: dopo gli italiani, sono giunti gli americani che per forza hanno voluto dare il loro contributo.
Forse non tutti sanno che esiste ad Otranto una fossa comune di 3800 persone, morte nelle acque dell'Adriatico: quella gente non era scappata, era stata solo illusa dalle favole dei nostri ambasciatori, dalle sporche pratiche delle ambasciate che reclutano intelligence e manodopera. Su di un emigrante gravano così una molteplicità di umiliazioni, e nonostante venga trattato come rifiuto della società lavora e paga un debito pubblico che non gli appartiene. I visti e i permessi di soggiorno fanno sì che gli ambasciatori diventino dei santoni quando in realtà sono dei miserabili, non professionali e ignoranti, che non fanno certo onore all'italianità, dato che il nostro governo ha avuto vergogna per 50 anni di parlare degli italiani uccisi nelle foibe in Istria e in Dalmazia.

In ogni caso abbiamo seri dubbi che quella centrale servirà a dare elettricità all'Albania, bensì a dare energia per trasportare il petrolio. Tra l'altro non è sfuggito alla nostra attenzione,che è stato depositato uno studio di fattibilità per portare l'acqua dell'Albania in Italia, l'acquedotto pugliese che è il secondo nel mondo e il primo in Europa per un costo di 2000 miliardi di lire. Speriamo che l'Albania non rimarrà al buio nonostante la super centrale elettrica.