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23 maggio 2007

Sistemi statici e cybercrimine


Nella società in cui viviamo, quella che noi chiamiamo "scienza del sistema", l'informatica sta prendendo sempre più piede, la tecnologia di largo uso costa sempre di meno, tanto che sta entrando nella nostra quotidianità inesorabilmente. Ciò a cui stiamo assistendo è in realtà un vero e proprio programma, ben calibrato nel tempo che consente alla tecnologia di impossessarsi delle nostre informazioni.

Oggi la rete offre giochi e simulazioni di vita virtuali, incontri per single online, community che producono video e immagini, meccanismo di campionatura della voce all'interno del voip, e ciascuno di essi è stato creato appositamente per impossessarsi dei dati e delle informazioni del sistema, per essere poi utilizzati nella intelligence artificiale. I software che quotidianamente utilizziamo, i videogiochi che rendono virtuale il nostro movimento proiettandolo nello schermo, hanno come scopo quello di creare dei robot, delle strutture in grado di produrre dei pensieri chiamati statici, proprio come giù avviene nel sistema industriale, in cui macchine creano macchine. Tali sistemi sono programmati in maniera statica, in realtà vi è dietro l'intelligenza artificiale che è quella dinamica che lavora e pensa. Un sistema statico per eccellenza è quello del sistema bancario, perché è ha una intelligence statica programmata: i computer che lavorano nelle banche non sono altro che dei client, delle postazioni che devono solo ripetere ciò che dice un software, e in quel programma risiede la scienza del sistema. Il denato viene tracciato e distribuito, ogni singolo assegno emesso viene registrato, così come automaticamente vengono raccolti ogni tipo di dato che è associato ad una determinata transazione.

Il problema è che non esiste organo o istituzione oggi che vigila su tale sistema "pensante", perché nella nostra civiltà di serviamo di organi come la giustizia e la polizia che non arriva sino a quel punto. Attualmente se un cittadino italiano va all'estero con la sua macchina e lo fa una sola volta, viene segnalato e i suoi movimenti registrati e archiviati, se una persona statisticamente consuma 30 euro di telefonate al mese dal suo Gsm e di colpo inizia a spendere di più viene segnalato, e una persona con la sua carta di credito comincia a spendere al di là delle sue statistiche viene segnalato. Dietro ogni nostro movimento vi è una Banca dati che cresce e incamera le nostre informazioni, elaborate poi da programmi e computer ad altissima generazione. Il pericolo più grande si nasconde proprio in questi computer pensanti, che con il tempo si stanno sostituendo all'uomo. La intelligenza artificiale fa di noi degli zombi, perchè le nostre capacità di calcolo diventano sempre più lente, atrofizzate, pigre. Una cosa che può farvi riflettere è il fatto che l persone dell'est conoscono molte lingue, la loro memoria è stata infatti meno bersagliata dallo stress tecnologico a cui noi siamo stati sottoposti: il malessere mentale di cui oggi soffriamo ci rende sempre più stanchi, sempre più dipendente dalle strutture che devono controllarci. Questo ci ha portato man mano a costruire una società imperniata sui controllori, sui giudici, che devono vigilare su ogni singolo processo della nostra vista. Testo di legge di recepimento Convenzione di Budapest

La tecnologia deve dunque evolvere verso la intelligenza artificiale che controlli e sostituisca il pensiero umano, e le multinazionali che controllano le reti sono già arrivare a quella struttura di potere per controllare la politica: la destra, o la sinistra, sono alla fine un'uguale faccia della stessa medaglia. Il rischio per la società si comincerà ad avvertire quando inizierà la commercializzazione dell'intelligenza artificiale, che ha catturato tutti i nostri dati, e sarà sempre più indispensabile per i nostri processi lavorativi. A quel punto gli scienziati artificiali saranno i paladini della giustizia, mentre i politici, la magistratura e la polizia dovranno proteggere la proprietà intellettuale. Gli ultimi sviluppi dei progetti di legge a protezione della proprietà intellettuale in generale vanno proprio ad agire in tal senso, creando un meccanismo burocratico più protettivo e allo stesso tempo uguale per ogni Stato Europeo al fine di far valere quella proprietà intellettuale in ogni Stato. Le modifiche introdotte nel 2000 puntano ad alleggerire i meccanismi della procedura unica individuata dalla convenzione, introducendo poi ufficialmente nel sistema di rilascio dei brevetti europei alcune semplificazioni derivanti dalla prassi - come la ricerca di anteriorità, cioè la verifica dell'esistenza di brevetti identici o simili - e nuove regole per accelerare le procedure di opposizione al rilascio di un brevetto. Vengono inoltre introdotti una nuova serie di reati informatici, di cybercriminalità al fine di colpire la manomissione delle informazioni altrui protette da diritti, ma non certo la manipolazione dei dati da parte di coloro che li hanno rubati per appropriarsene. Saranno istituiti crimini come l' accesso illegale, intenzionale e senza diritto, ad un sistema informatico, le intercettazioni di dati, l'attentato all'integrità dei dati, (danneggiamento, cancellazione, deterioramento, alterazione e soppressione dei dati informatici, l'attentato all'integrità dei sistemi, e infine l' abuso intenzionale di dispositivi. ( Si veda Relazione al Dll del 10 Maggio che recepisce la Convenzione di Budapest del 2001 )

Oggi abbiamo ormai privatizzato lo Stato, calpestato la Costituzione, e abbiamo affidato la legge e il potere sovrano ai controllori, ai giudici paladini di lotte alla mafia, ma così facendo abbiamo solo tagliato i rami della grande pianta della criminalità, senza mai pensare al seme che la fa crescere. Per colpire e controllare la massa oggi vi sono due strutture di controllori che operano, quelle che agiscono con uomini e mezzi al fine di colpire la massa globale, e quelle che operano con strumenti più raffinati, con software di contabilità e schemi societari, si muovono con guanti bianchi nell'alta finanza, facendo scomparire tutto nelle loro scatole cinesi. Da una parte abbiamo la Mafia che tutti noi conosciamo, che organizza la criminalità, dall'altra i giudici, i politici che chiudono il sistema agli strati sociali più difficili da colpire. Entrambe tali strutture sono solo il braccio di un sistema che è governato da programmi pensanti. Perché allora i nostri giudici, quando hanno condannato le Banche per anatocismo non hanno condannato anche chi ha elaborato il programma che gestiva il circuito finanziario. Allo stesso modo, quando una società viene colpita dalla pirateria in modo che il suo prodotto debba diffondersi per spingere le persone a non farne più a meno, i magistrati dovrebbero indagare su coloro che truccano le carte per avere un utile economico, ai danni di coloro che hanno falsamente creduto nel guadagno immediato. Per cui i nostri magistrati invece di divenire paladini di cause perse e di giustizie ingiuste, devono necessariamente chiedere ad alta voce, che vengano portate avanti le indagini sulla società di programmi che gestisce le nostre reti.