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29 ottobre 2007

Massimo d'Alema a Belgrado, il grande fiasco

Abbiamo aspettato a lungo, ma nessun media italiano ha parlato del grande fiasco del viaggio di Massimo D'Alema a Belgrado. Alle parole "aprite le vostre menti" di D'Alema risponde in Sunday Time, che afferma che " adesso i serbi del kosovo si stanno riarmando". Durante il suo discorso al popolo serbo è stato deriso e fischiato, le sue parole sono state coperte dalle proteste dei presenti, che ancora ricordavano quando, nel 1998, il governo italiano, diretto proprio da Massimo D'Alema, diede il suo appoggio al bombardamento della Nato sulla Serbia. Com'è venuto, così è andato via il Signor d'Alema che ha intascato una tangente "da Cavallari" e l'ha scampata con la prescrizione .

« Aprite le vostre menti , ha dichiarato il Ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema a Belgrado, con un puro inglese con la cadenza del dialetto romano. "Dimenticate la Terra kosovara, cercate di collaborare e pensate alla vita", ha affermato il Ministro, ex giornalista, nell'anima sicuramente un filosofo, un dichiarato marxista e di ideologia filo-comunista sino agli anni '90. » Queste le parole dell'opinionista serbo Milan Grujic per commentare la deludente comparsa del Ministro D'Alema nella città di Belgrado. Era Premier del Governo italiano quando la Nato ha bombardato la Serbia, sostenendo la missione che avrebbe sganciato sulla ex Jugoslavia migliaia di bombe all'uranio impoverito, come un vero uomo di sinistra e un umanista. "Una personalità così contorta che ricorda un po' la canzone del compositore macedone Vlatko Stefanovski ' questo e quello, quello e questo, questo e questo e quello sei tu…' ." , afferma Milan Grujic , giornalista serbo.
Il Signor D'Alema, comunista e umanista, ha così detto al popolo serbo, in un periodo molto delicato ai fini della risoluzione della questione del Kosovo, di mettere da parte i propri sentimenti nazionalisti e di prendere una decisione che faccia il bene della Serbia. Parole inaccettabili per i Serbi e per tale motivo contestate dalla folla presente, con fischi e proteste che hanno così decretato l'umiliazione del Governo italiano in una terra da sempre amica. Rappresenta questa la dimostrazione che un intero popolo ha perso il rispetto della comunità internazionale, che dimentica così che il Kosovo e Metohija fanno parte della Serbia e nessuna condizione o compromesso può cambiare una cosa del genere. Il Governo serbo da sempre contesta legittimamente che venga rispettata la risoluzione dell'ONU con la quale si è conclusa la guerra del 1999, e il Trattato di Helsinki. " I cittadini della Serbia da sempre difendono la proprio sovranità dinanzi alle pretese dei cd. "uomini di pace" , non in nome di una supremazia territoriale sugli albanesi del kosovo, ma per evitare che per coprire gli interessi delle lobbies centinaia di bambini continuino a morire" - dichiara Milan Grujic . Ma c'è ancora altro che i serbi vorrebbero che venisse rispettato. " Possono per esempio accettare che i rispettabili rappresentanti della " open-your-mind generation" cercano di cancellare le frontiere tra gli Stati Europei, in modo che dopo Belgrado, Pristina, Parigi, Minsk saranno parte dello stesso Stato : in quest'ottica non vi è alcun problema che il Kosovo non sia più parte della Serbia. Quello Stato si potrebbe chiamare Unione Europea o "grande Albania", ma non cambierà nulla nei fatti." Infatti, fa notare Milan Grujic che almeno il 10 % della popolazione della Serbia sono profughi, per un totale di più di 500.000 persone ". Quindi, caro Signor D'Alema, solo i Serbi in Europa non possono far ritorno alle proprie case e alle proprie terre? Attraversa tutta la costa balcanica, da Pristina a Zagabria, prendi carta e penna, e chiedi a Seidiu, Checku, Mesic e Sanader quando precisamente lasceranno che tutti i Serbi cacciati brutalmente dalle loro proprietà possono ritornare nel proprio Paese e riprendere possesso di tutto ciò che apparteneva loro ed è stato strappato con la violenza. Dopodichè, sarà possibile sedersi ad una tavola rotonda e ridiscutere insieme la questione del Kosovo. Potremo così parlare liberamente, in italiano, o con il il tuo "tarzan inglese", con le mani, o con le gambe, come piace a te." - conclude Milan Grujic .

Dinanzi a tutta la comunità serba Massimo D'Alema è stato umiliato e fischiato, dando così uno spettacolo penoso e deludente che tuttavia non è trapelato nè in Italia, nè attraverso i Media Occidentali. E' chiaro, dunque, che questo è il fallimento della politica estera, della diplomazia, in quanto i nostri ambasciatori e i nostri politici sono dei fantocci che fanno la volontà degli Stati Uniti, delle lobbies. D'Alema ha venduto il buon nome della italianità, offendendo un popolo sovrano e subendo fischi e proteste, per proteggere gli interessi delle multinazionali : in pratica non è più un Ministro, ma un agente di commercio.

Biljana Vukicevic
- Rinascita Balcanica -