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03 dicembre 2007

La Russia avanza e l'America indietreggia


Abbiamo assistito ad un'altra domenica di elezioni, anche queste segnate dalla disinformazione e dalla speculazione dei media. La Russia va al voto per il rinnovo della Duma con circa il 60% di affluenza, confermando pienamente la fiducia al suo Presidente, con il 65% dei voti, sfatando così i miti della astensionismo elettorale e dell'esistenza del movimento anti-Putin. Dopo che Mosca ha rifiutato la presenza degli osservatori dell'OCSE per vigilare sulle elezioni, è entrata in azione la propaganda per denunciare irregolarità e brogli. Giornalisti di fama internazionale, che lanciano sentenze e veleni, sono in realtà dei pappagalli - quelli che gli ebrei chiamano "argentur" - perchè "ripetono senza sapere cosa dicono", vanno in terre straniere, soprattutto quelle dell'est, presentandosi come delle istituzioni, ma sono sempre degli "stranieri". Sono elementi completamente estranei, non conoscono nulla della cultura e della società in cui vivono, e, pur di conquistare qualche pagina, sono disposti a dire qualsiasi cosa, fomentando la disinformazione. Leonardo Coen, inviato di Repubblica, definisce Putin come uno "Zar di Russia" , amplificando le notizie e parlando di democrazia, per dare così l'idea che si stia formando a Mosca un regime dittatoriale. Desideriamo dunque sapere da Leonardo Coen quale Paese europeo esercita la democrazia, spiegando quale ruolo hanno le Commissioni della Comunità Europea e quale invece il Parlamento Europeo zittito dai veti dei Commissari. Qual è dunque il ruolo dei grandi inviati di guerra, quando vengono sequestrati, lasciando sul debito pubblico il peso del pagamento del riscatto, mentre il giornale si arricchisce con le pubblicità dei soci, dei padroni, dei baroni e dei professori.
Questi stessi giornalisti, che definiscono le elezioni in Russia come "antidemocratiche", si sono affrettati ad annunciare la vittoria di Hashim Thaci in Kosovo. E proprio lì, dove il monitoraggio delle elezioni era affidato agli Osservatori dell'OCSE, alla Kfor, alla Umnik , e poi a tutti i giornalisti occidentali e alle Associazioni finanziate dalle grandi fondazioni, sono stati riscontrate delle forti irregolarità e brogli elettorali. Nonostante molte delle autorità locali avevano avvisato la comunità internazionale del rischio di brogli, nessuno ha ascoltato e nessun media ha sollevato il dubbio una volta chiuse le urne. Fatto sta che, nel Kosovo "strettamente monitorato", occorre ripetere le elezioni per ben 31 circoscrizioni: una notizia questa che è rimasta completamente all'oscuro dei media. Ci chiediamo, dunque, come sia possibile che la situazione sia sfuggita al loro controllo, nonostante sia stata garantita una sicurezza al 101%, considerando che il kosovari e i serbi non possono azzardare alcuna mossa senza il permesso degli "osservatori atlantici".
Oggi si cerca di contestare il risultato della Russia, ma conosciamo bene le elezioni democratiche dell'Occidente, dove non esiste mai un vero vincitore senza il colpo di scena finale. Non dimentichiamo cosa è accaduto alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2001, quando, tra polemiche e forti dubbi, George Bush si proclama vincitore dinanzi agli occhi del mondo intero. Quello che non tutti sanno è che quattro delle maggiori testate giornalistiche internazionali, hanno effettuato, a loro spese, il riconteggio delle schede elettorali, scoprendo una sconcertante verità. L'11 settembre del 2001 , i quattro grandi media si preparavano a dare l'annuncio mondiale che Bush era stato sconfitto da Al Gore, e che non era il legittimo Presidente degli Stati Uniti. Una notizia questa che avrebbe sconvolto l'America, cambiando anche il destino dell'equilibrio mondiale, considerando che la famiglia guerrafondaia dei Bush avrebbe perso la credibilità e la leadership del Governo statunitense. Tuttavia, un altro evento scosse l'attenzione dei media, qualcosa dei ben più incredibile e sconvolgente che ha consolidato ancora di più la posizione di George Bush: un attentato da parte di fantomatici dirottatori di Al qaida che hanno distrutto due grattacieli in acciaio e cemento. Non a caso, pochi mesi dopo, una ricostruzione dei fatti ha dimostrato che si è trattato una demolizione controllata. Sorge, a questo punto, il dubbio che non esistano le coincidenze, che nulla è stato lasciato al caso, e, soprattutto, che è stato realizzato negli Stati Uniti qualcosa in cui tutti fino ad allora avevano fallito. È stata creata la prima dittatura invisibile della storia, basata sulla disinformazione e sulla paura, senza che nessuno se sia accorto. Nasce Al Qaida, il terrorismo, da combattere con la guerra perpetua, il controllo della massa, l'accentramento dei poteri nelle mani di pochi: puro totalitarismo. L'attacco all'America è stato così organizzato da chi voleva la guerra, perchè non ha avuto il coraggio di ammettere la propria sconfitta dinanzi alla sua gente, nonostante i grandi mezzi e la potenza che da sempre vanta.

I demiurghi di questo assurdo piano, sono divenuti ambasciatori di pace, profeti della democrazia ed esportatori di civiltà. La loro presenza in ogni Stato è divenuto un diritto, una pretesa da rispettare se non si vuole divenire un "paese canaglia" o anti-democratico. Nessuno invece dice che coloro che rappresentano la democrazia sono il ritratto del "fallimento" delle Carte costituzionali e di ogni principio democratico. Basti pensare che l'Italia ha al momento un governo che si basa sui voti degli Italiani nel Mondo, e potrebbe essere dichiarato illegittimo da un momento all'altro, se si andassero a ricontrollare tutte le schede elettorali. Ricordiamo infatti i video che dimostrano la manipolazione delle schede, per non parlare dei conteggi del Quirinale, e la continua rinegoziazione della fiducia al Governo. Non sono questi dunque gli esempi autorevoli di democrazia, non sono questi gli "osservatori" che possono giudicare o dettare legge nei confronti degli altri Stati. Non dimentichiamo che i nostri politici hanno svenduto il patrimonio statale promulgando dei decreti ministeriali, hanno patteggiato con gli Stati Uniti l'utilizzo del territorio italiano da parte degli Inglesi e degli Americani. Il marcio è dentro i nostri stessi governi, e per trovare corruzione e dittatura non occorre cercare molto lontano, cercando in Russia, in Ucraina o in Kosovo, qualcosa che già esiste ed è ovunque.
Noi tutti della Tela vorremmo fare i migliori auguri al Presidente Vladimir Putin, un uomo che è stato in grado di portare avanti un progetto unico nel suo genere, e di riconquistare l'onore e la credibilità che era stata sottratta alla Russia. La Russia ha ritrovato la sua strada, e oggi è temuta e rispettata, perchè quel servizio segreto Ortodosso è oggi rinato e ha creato una forte dissidenza che sarà il vero ago della bilancia dei poteri in Europa.