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25 gennaio 2008

Dopo una tangentopoli cade il Goveno: una storia già vissuta


Termina con un grande spettacolo al Senato, il barcollante Governo Prodi che non è riuscito a reggere l'ultimo e assestato colpo delle dimissioni del Ministro della Giustizia, Clemente Mastella. La bagarre e gli insulti durante le votazioni hanno solo dimostrato quanta tensione e quanta paura si avvertiva tra quei banchi di Palazzo Madama, convocato per decidere sulla fiducia "esplicita e motivata" nei confronti del Governo. Cusumano dice "Sì" al Governo Prodi, affermando la sua libertà politica e la sua volontà di fare il bene del Paese, scatenando così la rissa tra i Senatori. Un gesto che non è stato compreso né accettato dai colleghi, quanto meno dai giornalisti che hanno subito rilanciato i titoli sul "traditore".
Dinanzi a quanto accaduto quest'oggi, e gettando uno sguardo agli eventi delle scorse settimane, non possiamo che rimanere disorientati e atterriti dalla bassezza degli atti intimidatori nei confronti del Parlamento italiano. Hanno gettato calunnie, diffamazioni e assurda propaganda per ritrarre la perfetta immagine del Paese corrotto, in declino, ai margini della sostenibilità civile.

Forse non tutti hanno notato una sorta di parallelismo tra gli eventi di queste ultime settimane con quelli del 1992, eppure gli elementi in comune sono tanti ed evidenti, ma probabilmente si è cercato di nascondere questa verità perché ciò che viene dopo fa veramente paura. Un'altra tangentopoli sotterranea ha messo in ginocchio l'Italia, una pianificata e programmata strategia volta a colpire gli anelli più deboli del meccanismo, per poi farli crollare al momento dovuto. A nessuno è sembrato strano il fatto che delle grandi indagini sui "massoni" d'Italia, sulle "caste" sono state condotte alla luce del sole, seguite costantemente dalle telecamere e dai giornali, che sono riusciti a ricostruire in maniera magistrale cosa sia accaduto tra le alte sfere del potere. Nessuno si è chiesto perché magistrati come la Forleo e De Magistris sono stati presentati quasi come eroi nazionali che hanno condiviso con tutti i media le loro vicissitudini e i loro contrasti con "i poteri" , mentre i Giudici Borsellino e Falcone agivano in maniera silenziosa indagando sulle fiduciarie svizzere e lussemburghesi che facevano da lavanderie per i soldi della mafia e dell'alta finanza.
E ancora, nessuno si è chiesto perché Napoli è stata gettata nel caos in quel modo, senza alcuna dignità e senza alcun rispetto per i cittadini, lasciando che tutti i media del mondo vedessero come "gli italiani non sanno riciclare i rifiuti". Ricordiamo solo per un attimo il panico creato in Italia dal terrorismo, dalle morti improvvise e dai suicidi del 1992: stesso risultato, anche se con dinamiche diverse. Non dimentichiamo per le parole di Bettino Craxi pronunciate dinanzi al Parlamento, nè le speculazioni sulla lira di Soros. Non dimentichiamo la riunione del Britannia, e nemmeno il dolore dell'Italia che si frantumava per l'avvento della Grande Europa.


Ebbene, la nostra voce fuori dal coro, vuole ricordare a tutti gli italiani che il clientelismo politico, la corruzione, la manipolazione e persino i rifiuti di Napoli, sono sempre esistiti nella nostra piena consapevolezza. Allora perché adesso si grida alla scandalo, perché si decide di arrestare la moglie del Ministro della Giustizia per uno scandalo di "Asl" , perché si lascia cadere il Governo e si festeggia. Forse perché la propaganda ci ha di nuovo ingannato, e ci ha lasciato credere di combattere contro il male che si annida tra i nostri rappresentanti in Parlamento e non permette di Governare il Paese. Ecco che un'altra tangentopoli si è abbattuta sull'Italia, per destabilizzare un Governo e crearne un altro. Allora, nel 1992, si arrivò alla ratifica di Maastricht, data ricordata da tutti come l'inizio della politica eurocrate-liberista che ha devastato la nostra economia. E ora, cosa dobbiamo aspettarci?
A rispondere a questa domanda ci ha già pensato il nostro intramontabile Senatore Cossiga, che, dopo aver votato a favore del Governo, trasmette in una nota il suo verdetto. "Sembra che Mario Draghi, gia' socio della Goldman & Sachs, nota grande banca d'affari americana, oggi Governatore della Banca d'Italia sia il vero candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un "Governo istituzionale" - riporta l'Agenzia Agi - E cosi' avra' modo di svendere, come ha gia' fatto quando era Direttore Generale del Tesoro, quel che resta dell'industria pubblica a qualche cliente della sua antica banca d'affari".
Un tale monito, lungi dall'essere considerato come assoluta verità, deve indurci a riflettere, a capire il perché in pochi giorni è stata decisa, programmata e portata a termine, la destabilizzazione del Governo Prodi, quando per decisioni ben più delicate non è stato battuto ciglio conferendo a scatola chiusa la fiducia. Tutto questo, per giunta, durante una delle congiunture economiche più svantaggiose di questi ultimi vent'anni, talmente pericolosa che rischia di gettare la nostra economia nella recessione. Non ha alcun senso logico e morale, lasciar cadere il Governo ora che l'economia è maggiormente vulnerabile, ora che l'Italia può essere colpita da speculazioni o, nella peggiore delle ipotesi, vedersi sfiduciata sulle piazze finanziarie. E così, mentre i media internazionali parlano dell'Italia come Paese corrotto e in declino, gli investimenti diminuiscono, le garanzie di solvibilità si indeboliscono, e i severi giudizi delle Agenzie di consulenza si pagano amaramente.

E' chiaro che dinanzi all'esigenza di stabilità, la decisione sul nuovo Governo potrebbe ricadere proprio su un tecnico, per garantire il normale funzionamento dello Stato, nonché per approvare leggi e provvedimenti senza tuttavia avere alcun mandato da parte del popolo. Sappiamo bene che la Costituzione stabilisce che la legittimazione deriva sempre dal Parlamento, ma, come la storia ci insegna, gli schieramenti della Sinistra italiana hanno portato a termine maggiori progetti di legge durante il Governo Tecnico che nel corso della loro legislazione. I nuovi tecnici potranno così promulgare tutte le leggi necessarie al prossimo Governo, e all'Italia stessa per entrare in una nuova epoca della storia degli Stati moderni. Questo perchè ogni sconvolgente cambiamento economico, è sempre stato accompagnato da forti destabilizzazioni, e l'attualità più recente conferma questo assioma della storia.

Oggi cade il Governo, cade la dignità dell'Italia, e forse - per fortuna - cade anche il mito della casta che ha influenzato e manipolato fin troppo la nostra opinione pubblica. Con la casta dovrebbero cadere anche tutti i "filistei", attori di una storia tragico-comica, di una finta resistenza politica che ormai non ha più senso di esistere. Vorremmo così chiedere a questi blog che raccolgono 200.000 firme, cosa decideranno di fare ora che il loro nemico è stato sconfitto? Accoglieranno Draghi o altri per lui a ricoprire un'Alta carica Istituzionale, o inizieranno una nuova raccolta di firme?
La differenza tra propaganda e resistenza è molto sottile, così com'è sottile la differenza che passa tra la tangentopoli e il colpo di Stato. Bisogna prestare attenzione alle parole che utilizziamo per definire la nostra battaglia per la democrazia perché potremmo ritrovarci facilmente dalla parte del carnefice e non della vittima.