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29 febbraio 2008

Banche e paradisi fiscali: vicina la grande tangentopoli


L'Europa sta ribollendo e resta carica di tensione , preparandosi al grande scandalo del fallimento dei paradisi fiscali e delle Banche che riuscirà così a scatenare l'ennesima tangentopoli per destabilizzare i centri di potere.

È da tempo ormai che la nostra organizzazione conduce una serie di inchieste che hanno portato alla luce una preziosa documentazione, grazie al sacrificio degli uomini della Tela. Documenti inediti e importantissimi, che hanno costretto governi e grandi società a prendere una posizione sulla loro veridicità, e così delle grandi Istituzioni hanno dovuto rispondere alle domande di una piccola organizzazione. Abbiamo parlato di collaterali, di derivati, di creazione di somme di danaro dal nulla per ricapitalizzare Banche e società, vi abbiamo mostrato il volto oscuro della crisi subprime e dei bonds emessi e venduti dai Brokers a nome di grandi fondi di investimenti e di gruppi bancari. Ma abbiamo anche annunciato la grande tangentopoli europea che porterà alla caduta di molte teste, per coprire grandi interessi e destabilizzare i centri di potere.

Ora i nodi vengono al pettine, e i danni sono talmente catastrofici che diventerà quasi impossibile nasconderli, e la prima ad essere colpita è stata proprio la UBS Bank, banca depositaria dei famosi titoli Petrobras dichiarati non validi dalla stessa società. Ebbene, ieri una rivolta degli azionisti nella UBS non è riuscita a chiedere una ispezione interna, e quindi adesso sarà un giudice a stabilirla, per verificare cosa nascondono nei loro archivi, in quei titoli. Si alza così la tensione intorno ai paradisi bancari ed europei, e scoppia il caso della "lista del Liechtenstein", dove gli inquirenti chiedono che venga consegnato l’elenco dei contribuenti italiani che hanno un conto bancario nel piccolo principato. C'è chi già ha urlato "Fuori i nomi", per rendere noto all'opinione pubblica, prima delle elezioni, i nomi dei politici italiani che avevano delle posizioni nel paradiso fiscale e bancario del Liechtenstein.Vengono già effettuati dei blitz da parte dei carabinieri per verificare la validità delle fideiussioni emesse dalla Banca di Roma, e ben presto ne sentiremo delle belle. Le televisioni e i paparazzi sono già pronti a fare i loro scoop da 4 soldi, a creare nuovi fenomeni mediatici su i Vip che hanno evaso le tasse, mentre man mano la tangentopoli andrà a logorare quella specie di classe politica che è sopravvissuta dopo l'ultima devastazione.

Un grande scandalo, dunque, che riuscirà così a scatenare una tangentopoli, per poi imporre alla riforma del Liechtenstein, che probabilmente servirà ai grandi affaristi per impossessarsi di una grande fetta delle banche del Principe e, subito dopo quelle di Montecarlo . L'Europa sta ora ribollendo, e presto vedremo come una serie di banche sarà costretta a dichiararsi fallita: tutto è deciso a tavolino ed è ormai in corsa, non lo si può più impedire. Le piccole banche saranno costrette a piegarsi e cambierà anche il sistema del credito per le piccole e medie imprese, per far posto all'economia dei grandi numeri. Tutto questo è la nostra economia basata sul riciclaggio di denaro, sui collaterali, e buoni del tesoro, sulle grandi somme di denaro che spostano capitali da un continente all'altro, creano capitalizzazioni, e poi fusioni, acquisizioni e ancora soldi inesistenti. La più grande contraddizione risiede proprio nel fatto che, i governi e le banche, per dare l'illusione di trasparenza e regolarità impone ai cittadini e alle piccole imprese, regole e procedure bancarie assurde. Così mentre le Banche realizzano transazioni per milioni di dollari e scambiano collaterali al portatore, un semplice cittadino deve riempire moduli su moduli, per poter ritirare i propri soldi, oppure gli viene vietato di usare denaro contante o di emettere assegni.

Sul mercato bancario vaga oggi, come mina vagante, un'enorme massa di titoli al portatore , e tra non molto miliardi di dollari verranno bruciati all'interno dei circuiti finanziari. Tutti richiamano alla calma, alla stabilità, ma non possiamo più credere ai nostri politici, perché sono collusi con il sistema che sta crollando sotto gli occhi di tutti, negando l'evidenze, nascondendo la verità, calpestando tutte le leggi. Saremo curiosi di sapere chi avrà il coraggio di condannare quelle banche in fallimento, chi avrà il coraggio di entrare nei loro archivi, e quale politico sarà capace veramente di dire "i nomi" , e di andare fino in fondo, per non lasciare da solo chi è passato dall'altra parte della barricata e accogliere i più deboli e far fuggire i grandi. Nessuno si alzerà per condannare l'etnocidio italiano dei mutui.
Lo scempio che si sta consumando sulla pelle degli italiani non ha nessun paragone nella storia. Nel nostro Paese, le serrande degli imprenditori si stanno chiudendo, mentre i tribunali non si schierano mai accanto al cittadino, al piccolo risparmiatore, mentre i Governi emanano leggi "salva banche", leggine che servono solo a salvare il salvabile, e lasciare tutto nelle mani di pochi. In fondo siamo falliti un po' tutti, perchè, mentre i nostri Stati crollano, siamo troppo impegnati a creare un nemico inesistente. E così abbiamo creato delle missioni di pace, delle campagne militari per esportare pace: i nostri militari sono diventati dei criminali, usano la guerra per guadagnare denaro. Come possiamo essere eserciti di pace, se non abbiamo una risorsa energetica, come possiamo dire che siamo un potenza mondiale se nella nostra stessa terra non siamo cittadini. Siamo divisi, combattiamo uno contro l' altro, siamo pieni di odio, siamo egoisti perchè crediamo di essere migliore dell'altro, ed è lì che gli invisibili agiscono e ci sfruttano.