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21 ottobre 2008

Branch bancarie e riciclaggio: il fulcro delle mafie locali


Esiste sempre un forte legame tra i gangster che fanno del traffico e del contrabbando la loro piccola colonia, e la gente che lotta per il "bene" della democrazia e dello Stato. Le mafie locali non rappresentano né il punto di origine né di arrivo delle grandi operazioni criminali che mettono in ginocchio le piccole economie e spesso interi Stati, ma semplicemente delle pedine all'interno di un disegno più grande.

Come abbiamo avuto modo di spiegare già in passato, le economie di transizione sono sempre terreno fertile per l’insediamento di strutture che agiscono a ridosso della criminalità del luogo per sfruttare i fondi che generano e incanalarli nei circuiti finanziari "legali". Nei passaggi intermedi, spesso vengono utilizzate delle entità giuridiche, nate per scopi non commerciali, ma che spesso perseguono fini ben meno nobili. Nei fatti tutto avviene nelle pieghe invisibili del sistema finanziario, e tutto ciò che si può scorgere sono i portaborse e gli avvocati che viaggiano in aerei privati e frequentano solo ambienti molto esclusivi e chiusi, per incontrare personaggi di spicco della politica e della criminalità locale. Sono loro infatti il "popolino" delle manovre di riciclaggio di denaro, che legalizzano fondi provenienti da ogni genere di attività - come droga prostituzione, traffico di uomini, di sigarette, di armi - che produce una grande massa monetaria e che va in qualche modo occultato. Non parliamo ovviamente delle illusorie cifre individuate dalle Banche Centrali nei limiti di anti-riciclaggio, ma di milioni di dollari rastrellati attraverso i crimini più efferati e meschini.

Quando si parla di riciclaggio di denaro illecito, bisogna innanzitutto domandarsi chi decide di riciclare denaro di origine criminale. Il termine riciclare significa legalizzare valuta di provenienza criminale e l'unico organo che può legalizzare denaro illecito, è solo ed unicamente una banca ufficiale riconosciuta dal Sistema e dagli organi internazionali. Per capire l’intero processo occorre considerare, innanzitutto, che il denaro di cui parliamo si presenta in forma di contante, in quale per essere reso lecito deve essere reinvestito in attività lecite, con un costo che si aggira dal 30% fino al 50% . Questa percentuale viene immediatamente intascata dalle branch delle Banche, che hanno dunque un grande interesse ad accettare denaro di questo genere. Bisogna tenere presente che il denaro proveniente da azioni criminali, è talmente tanto, che può essere definito come la multinazionale con maggior fatturato che opera in ciascun Stato.

Altra forma per riciclare denaro, questa volta ad un costo più basso, è quello di acquistare locali pubblici, come bar, supermercati e ristoranti, ossia attività che quotidianamente incamerano contanti da clienti, in maniera tale da confondere i dati di incasso e aver accesso ai canali bancari per il deposito del denaro. È necessario, in questo caso, solo prestare attenzione a non alterare in modo evidente gli incassi precedenti, altrimenti al primo controllo si capirebbe facilmente che è stata fatta un'immissione illecita di denaro. La seconda ipotesi è sempre più rischiosa e macchinosa, ideale per piccole somme, ma assolutamente inadeguata per grandi quantità di denaro, ragion per cui la soluzione migliore è quella di portare tutto il denaro illecito presso una Branch , perchè la stessa può depositare ingenti somme di denaro costantemente.

Il denaro proveniente da qualsiasi attività criminale seguirà un percorso ben definito nelle fasi di riciclaggio. Innanzitto, il denaro viene consegnato ad una Branch importante sulla piazza di Zurigo ed è la società che prende in custodia il denaro. Il Fiduciario della società, che di solito è un avvocato, compila un modulo interno come se fosse stata effettuata una "Due Diligence", e poi lo stesso denaro cash, viene depositato presso il proprio conto dell'Istituto bancario di riferimento. Il modulo, che resta e resterà interno al suo ufficio, rappresenta la dichiarazione dello stesso fiduciario circa la lecita provenienza del denaro, in forza del quale, la banca ricevente prende il contante e lo carica sul conto corrente di proprietà della Branch senza molte difficoltà. Ciò che può sembrare follia, in effetti già accade sulle piazze svizzere e tutti gli addetti ai lavori sono perfettamente consapevoli di questo meccanismo. In questo modo, i grandi studi legali internazionali, hanno in effetti il potere di riciclare denaro di provenienza illecita continuamente, andando così a creare un enorme cash-flow pronto per essere investito in affari speculativi, anche perchè il denaro di provenienza illecita, una volta riciclato acquisisce il valore pieno.

Stiamo parlando di miliardi di euro che tutti gli anni, vengono incamerati da Branch e Fondazioni e vengono raccolti da tutte le operazioni criminali del mondo. Quest’ultime hanno infatti l’occasione di arricchirsi a dismisura e tutti i fondi raccolti restano coperti in conti presso paradisi fiscali, ma sempre sotto il controllo delle centrali-madre. A questo occorre aggiungere l’osservazione che le branch vengono spesso impiantate in un nuovo mercato da sfruttare, o particolarmente ricco di contante. La loro collocazione viene spesso programmata anche in funzione di una possibile scoperta dell’affare, in maniera tale che, quando il mercato è divenuto ormai sterile o pericoloso, viene chiusa la filiale creata per tale scopo, gli utili vengono incassati dalla casa madre e attraverso un giro di scatole cinesi messi al sicuro nei paradisi fiscali.

Una tale prassi è stata attuata per anni, senza provocare grandi sconvolgimenti sul mercato finanziario, sino a pochi mesi fa, quando è scoppiato il grande scandalo "sub-primes" e si è cominciato a gridare alla mancanza di liquidità, facendo credere all’intera opinione pubblica che per colpa di alcuni manager che hanno guidato tutto l'andamento finanziario internazionale è scoppiata la più grande crisi mondiale mai vista. Sembra che il denaro sia sparito, ma in realtà il denaro non può mai sparire, ma viene semplicemente risucchiato nei meandri delle speculazioni e poi dei paradisi fiscali. È ovvio che le banche non perdono mai denaro proprio, ma il denaro che perdono è quello di miliardi di risparmiatori, truffati da meccanismi cinici e senza alcun tipo di controllo. A questo punto Banche e fondazioni, avendo libero accesso a queste grandi quantità di liquidi, possono impiegare i fondi persino per l'acquisto di società o banche in difficoltà, senza destare molti sospetti in una situazione di crisi finanziaria.
E' dunque il sistema bancario la fine ultima di ogni attività criminale, ed ogni battaglia combattuta contro la mafia o la camorra sarà sempre vana se non si stronca all'origine la fonte finanziaria di sussistenza. Lo sapeva bene Giovanni Falcone quando nel (1989) scopre la centrale di riciclaggio dei Caruana-Cuntrera, facendo crollare la "Wall Street" di Cosa Nostra, che è proprio la banca ticinese della Algemene Netherland Bank di Chiasso, che come committente proprio un grande avvocato di Lugano che ha riciclato per loro alcune decine di milioni di dollari.