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27 maggio 2009

Il grande gioco


In un periodo in cui l'Italia sta facendo molte scelte difficili, l'intera opinione pubblica italiana sembra totalmente catturata dagli scoop di gossip che ormai sono giunti anche in Parlamento lasciando nella penombra le grandi problematiche internazionali. D'altronde, gli interessi in ballo sono molto elevati, ne va dell'equilibrio delle forze politiche internazionali, così non ci meravigliamo se oggi il Primo Ministro italiano viene attaccato da campagne mediatiche scandalistiche. (Foto: AP)

In un periodo in cui l'Italia sta facendo molte scelte difficili, l'intera opinione pubblica italiana sembra totalmente catturata dagli scoop di gossip che orami sono giunti anche in Parlamento lasciando nella penombra le grandi problematiche internazionali. Da una parte c'è l'OPEC del gas, nel cui progetto l'Italia potrebbe essere un partner valido anche se esterno, e dall'altra parte c'è il petrolio, le lobbies del nucleare che non vogliono dividere il mercato dell'energia. Nei fatti, i petrolieri si sentono ancora una volta minacciati, il gioco è questo, e adesso le guerre contro il nucleare e pro-carbone pulito sono vicende tra di loro collegate. In questo confronto geopolitico, il ruolo dei media torna ad essere rilevante in quanto va a creare una distorsione di informazione e di percezione tra l'opinione pubblica di quello che accade, contro lo stesso interesse del Paese. La crisi dell'editoria rende i quotidiani ancora più assetati e ben disposti a manovre di propaganda, per allontanare lo spettro del fallimento, orchestrando così una vera e propria gara di diffamazione gratuita che sta andando oltre il senso civile. Essendo un "grande gioco" l'Italia sembra essere tornata a tutti gli effetti al tempo di Enrico Mattei, quando il Time e lo stesso Indro Montanelli, costruirono polemiche e attacchi mediatici contro l'ENI in difesa degli interessi dei gruppi petroliferi americani.

Il ruolo dell'Italia si incastra nel tavolo diplomatico a circuito chiuso tra Iran e Russia, sul quale si negozia gas e nucleare: per dare a Gazprom e ad ENI le risorse energetiche di cui necessitano per dare basi solide ai prossimi progetti di gasdotti, Teheran sta esercitando delle forti pressioni per avere il nucleare, e con esso esercitare la sua influenza politica sull'itera area del Medioriente. Delle vere e proprie scatole cinesi, sulla cui costruzione molte sono le forze esterne che stanno agendo. Lo stesso Ahmadinejad, affermando che non esiste alcun rapporto fra l'annullamento della missione di Frattini e il test missilistico, lascia intendere che l'Italia ha agito in tal modo "perchè sotto la pressione di altri", precisando che il Ministro degli esteri ha deciso di annullare la visita dopo aver insistito nel tenere l'incontro. Inoltre Teheran esclude che stia avendo un qualche colloquio sul nucleare al di fuori dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea) , mentre rilancia il dialogo con Barack Obama. È chiaro che gli interessi in ballo sono molto elevati, ne va dell'equilibrio delle forze politiche internazionali. Così non ci meravigliamo se oggi il Primo Ministro italiano viene attaccato da campagne mediatiche scandalistiche, proprio come avvenne per Bill Clinton, costretto poi a bombardare l'Iraq per placare le polemiche che avevano incendiato la Casa Bianca.

Il punto chiave per capire cosa sta accadendo è ricordare che le compagnie multinazionali hanno un loro governo e hanno gente all'interno delle istituzioni - pur non riconoscendo alcuna autorità sovrana - per scrivere a tavolino quello che viene definito ordine mondiale, o anche pianificazione dello sviluppo della ricchezza . Di fatti, gli utili derivanti dalla creazione e dallo sfruttamento della rete delle pipeline, sono il risultato di un complicatissimo sistema di società e paesi offshore, che non fa altro che alzare il prezzo, per avere un tavolo su cui spartirsi i soldi e pagare "tangenti" ai Governi, ai partiti e ai quotidiani. Tutti questi elementi sono essenziali per interpretare cosa sta accadendo in Italia, dopo che Governo, magistratura e Vaticano sembrano essere totalmente focalizzati su una "questione morale" di principio, senza avere nei fatti nessuna prova. Berlusconi, non essendo il Presidente degli Stati Uniti deve accontentarsi di semplice "informazione spazzatura", che a lungo andare si ritorcerà contro gli stessi quotidiani, che avranno perso la propria affidabilità e credibilità, oltre che imparzialità.

Se da una parte vi è l'Europa che vuole una certa autonomia decisionale, per riprendere possesso della propria sovranità, dall'altra vi sono le istituzioni centralizzate di Bruxelles e poi di Washington che sembrano remare totalmente contro. Lo stesso Barak Obama ha deciso così di chiudere in parte il passato, smantellando paradisi fiscali e i grandi progetti falliti, per controllare sempre più da vicino il mondo, mentre cerca di dare una boccata d'ossigeno al suo Paese in bancarotta. Nel frattempo, siamo di nuovo qui a parlare di energia nucleare, all'indomani dello sviluppo di nuovi ed importanti scenari, con nuove ed importati decisioni. D'altra parte, ogni qual volta vi sono delle scelte decisive, si aggredisce e si attacca il proprio nemico invisibile. Il metodo è sempre lo stesso, ma indica pur sempre una falla del sistema. Chi si sente davvero forte non teme i piccoli avversari e non spende soldi per finanziare la sua fine, per cui o non è così forte come vuole far credere, o i suoi avversari non sono poi così piccoli.