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17 novembre 2009

Incendio alla Zastava: errore umano o sabotaggio?


Lo stabilimento della Zastava di Kragujevac è stato colpito da un grave incendio nelle prime ore della mattina di sabato. Secondo le prime stime non ufficiali, il danno è stato di oltre un milione di euro. L'incendio si è verificato nella parte vecchia dell'area di produzione, mentre in base alle prime dichiarazioni sembra che le fiamme siano state provocate da un errore umano.

Dopo delle lunghe trattative per iniziare la cooperazione tra la Zastava e il Gruppo Fiat, per la produzione integrata del modello Fiat Punto e l'apertura di un nuova linea di montaggio, nella mattina di sabato lo stabilimento di Kragujevac è stato colpito da un grave incendio. Le fiamme hanno provocato infatti danni per oltre 1 milione di euro, mentre, grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, non vi è stata alcuna vittima. La strana coincidenza temporale in cui l'incidente si è verificato, lascia aperti molti dubbi su quale siano le cause dell'incidenti, se si è tratto di un errore umano, oppure di un sabotaggio. Senza seguire alcuna retrovia complottista, sembra davvero strano che si sia verificato un incendio proprio nella parte della fabbrica dell'assemblaggio distruggendo così la linea di montaggio e il processo produttivo, proprio quando stava per partire la nuova produzione di auto a gas e il Governo serbo stava per chiudere l'accordo di vendita della Zastava. Secondo le prime stime non ufficiali, il danno è stato di oltre un milione di euro, mentre la produzione delle automobili Punto subirà uno slittamento di circa tre settimane. La squadra di esperti, dopo il primo sopralluogo, ha constatato che è stato bruciato l'impianto di assemblaggio, considerando che le fiamme si sono estese per circa 700 metri quadrati e ha distrutto parte del nastro trasportatore per il trasferimento dei veicoli, nove "Punto Fiat" che in quel momento erano al reparto di verniciatura e l'intero impianto elettrico e meccanico, nonchè 200 metri quadrati del soffitto. Insomma, una catastrofe evitata davvero per poco, grazie all'intervento dei vigili del fuoco di Kragujevac, ma un danno che ostacola la produzione che finalmente era ripresa, dopo che la fabbrica ha subito gravi danni dalla guerra e dalla fase di transizione del Paese. Come previsto dagli esperti, servirà almeno un mese per riprendere la produzione e riparare i macchinari che hanno subito delle gravi lesioni. I danni dell'incendio saranno probabilmente coperti dall'assicurazione, ma se fosse necessario, il Governo serbo contribuirà a restaurare la fabbrica di Zastava, perché è ancora nelle mani dello Stato. L'incendio si è verificato nella parte vecchia dell'area di produzione, in cui si trovano i reparti di verniciatura e i nastri per l'assemblaggio. In base alle prime dichiarazioni, le fiamme sono state provocate da un errore umano. Sul caso, sta indagando Suzana Grujovic, la quale ha affermato che "l'unico indizio da cui partire è che l'incendio si è verificato nella zona dove i dipendenti della compagnia Gosa di Smederevo hanno svolto i lavori di riparazione ai nastri trasportatori".

Il Ministro dell'economia, Mladjan Dinkic, subito dopo l'incendio si è recato a Kragujevac per visitare la fabbrica. “Nell'incendio è stata distrutta una parte importante del montaggio, la parte del meccanismo del trasporto della carrozzeria delle macchine. Spero che tutto sarà riparato entro due o tre settimane. Gli indizi ci portano a pensare che sia stato un errore umano la causa dell'incendio”, ha dichiarato il Ministro Dinkic. Egli ha sottolineato che tutti lavori nella fabbrica sono stati assicurati e che l'intero danno sarà risarcito. Anche lo staff dei tecnici della Fiat è pronto ad aiutare le operazioni di riparazione degli impianti danneggiati, ha aggiunto Dinkic, assicurando che la produzione della Punto continuerà al più presto possibile. Non si conosce ancora l'entità del danno, ma, come affermato dallo stesso sindaco di Kragujevac, Veroljub Stevanovic, il danno più grave è stato causato dal blocco della produzione della Punto. “Il danno è evidente, prima di tutto perchè la produzione si è fermata, ma credo che sarà riparata al più presto possibile. Conosco bene la fabbrica, perche ho lavorato il quello stabilimento, e se proprio doveva scoppiare un incendio, è stato meglio che si sia verificato sulla linea del trasposto e non dove si trovavano le materie chimiche”, dichiara il sindaco di Kragujevac. Secondo il direttore generale Zoran Radojevic, questo potrà essere un vero segnale affinchè anche le altre zone della fabbrica siano costruiti meglio, al fine di non danneggiare le altre linee produttive. “Queste cose capitano nel processo di taglio e saldatura, con la produzione di molte scintille, tale che questi processi devono essere affidati a dei professionisti. L'incendio è un messaggio rivolto a tutti noi di prestare più attenzione e più rigidità nella scelta delle persone per il lavoro. La fortuna è stata che l'incendio non si è esteso”, dichiara Radojevic. Gli operai di Zastava hanno confermato che anche prima si sono verificati degli incidenti, ma nessuno ha mai pensato ad un incendio di tali entità, in momento in cui lo Stato e il Fiat hanno preso l'impegno a modernizzare la produzione.

Occorre ricordare che, all'indomani del summit Italia-Serbia, i rappresentanti italiani della Fiat hanno confermato al Ministro dell'Economia Dinkic che nelle prossime settimane sarebbe stato presentato al governo serbo il business plan per il nuovo modello della Fiat, appena concluso il progetto con la Chrysler, concentrando tutte le forze e l'attenzione sulla Serbia. Allo stesso tempo, è stata annunciata la ratifica dell'allegato del contratto Fiat-Zastava, con il quale avverrà il trasferimento dei primi 100 milioni degli 800 pianificati per la Zastava, mentre sarà creata la joint-venture “Fiat automobili Srbija”. L'allegato sarà firmato entro dicembre, quando saranno anche chiariti i dettagli nel business plan, scoprendo così se nella fabbrica di Kragujevac saranno prodotte anche auto di classe A e B. Il 2010 sarà anche l`anno dell'installazione dei nuovi macchinari e della professionalizzazione dei dipendenti. “Il 98% delle auto prodotte nella Zastava saranno rivolte all'esportazione”, ha precisato il Ministero dell'economia serba. La compagnia Fijat automobili Srbija è stata fondata il 14 ottobre nell'anno scorso, ma ancora non sono stati stabiliti i dettagli su come funzionerà. Tutto questo andrà visto anche alla luce dell'ultimo incendio e degli sviluppi nei rapporti tra Serbia e Italia, che non sono stati ben accolti da alcuni. Accordi che, oltre all'industria automobilistica, riguardano anche lo sviluppo di un nuovo progetto infrastrutturale, il corridoio 11, che collegherà Timisoara, attraverso Vrsac, Belgrado, Cacak, Boljare, Podgorica e Bar, con il porto italiano di Bari.Tutto questo potrebbe essere interessante non soltanto per la Serbia ma anche per i cittadini italiani che sempre più spesso si trasferiscono nei Paesi dell'Est a causa della crisi economica. Lo stesso Premier italiano è stato molto sorpreso di apprendere dal Presidente Tadic che molti italiani residenti in Romania cominciavano a trasferirsi in Serbia.