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02 giugno 2010

Festa del 2 Giugno: lettera aperta al Ministro Frattini

In occasione della Festa del 2 giugno e del Summit che si tiene oggi a Sarajevo pubblichiamo una lettera aperta rivolta al Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini e alle istituzioni che egli rappresenta. Oggi l'UE vorrebbe salutare i progessi della regione dei Balcani a 10 anni dal vertice di Zagabria che ha aperto questa strada di integrazione, ma questi Paesi si aspettavano qualcosa di più di una semplice stretta di mani e 'tanti complimenti'. Volevano una risposta, delle certezze, ed in cambio hanno avuto la solita "da destinarsi, causa forza maggiore". Ma d'altro canto, come dare a loro una sicurezza, se neanche noi europei l'abbiamo per noi stessi.

Egregio Ministro Frattini,

i Balcani Occidentali hanno finalmente avuto il Summit per l'integrazione che aspettavano da tempo, mentre UE e Stati Uniti vantano soddisfatti la loro ennesima vittoria vuota. L'Italia ci sarà, con la presenza del Ministro Frattini, che ha tenuto a precisare quanto ha fatto per realizzare questo evento. Non dice però che l'Italia ha perso la sua posizione nella diplomazia estera sui Balcani, mentre i vecchi volponi come Paddy Asdwoun si stanno 'leccando i baffi'. Poche sere fa si trovava a cena con Hague e la baronessa Ashton, forse ha brindare per il nuovo insediamento dell'ex Alto Rappresentante della Bosnia come inviato speciale dei Balcani. Gli inglesi saranno ben contenti di aver ripreso le redini delle sorti della regione, così come di aver quasi messo le mani sui Terminal petroliferi di Ploce. E l'Italia cosa fa in tutto questo? E' derisa da questi baluardi della vecchia politica, che speravamo di averci lasciato alle spalle, che ritornano come fantasmi.

L'Italia ha perso la sua occasione, il vertice non serve, nessuno si aspetta qualcosa, perchè a denti stretti si insulteranno tutti. Ma cosa possiamo aspettarci, del resto, dai nostri ambasciatori, da quei poltronissimi, politichesi, tuttologhi e grandi strateghi. Finché si danno stipendi a raccomandati, questo è il risultato che dobbiamo aspettarci. Tutti occupati a non fare nulla, ogni giorno perdiamo terreno, mentre si lanciano le statistiche dell'export, tanto ci pensano poi greci, romeni e cinesi a usare i nomi italiani sulle loro merci, perchè noi mettiamo quelli in inglesi per darci un tono. Non esiste una strategia economica per gli investimenti esteri, non esiste un coordinamento, non esiste neanche un'Italia degna di definirsi 'Sistema'. Avevamo (forse) un piano energetico per fare dell'energia rinnovabile inesplorata dei Balcani una nostra e loro ricchezza, un prodotto interno lordo per la ripresa economica, un bene vitale ed essenziale da incanalare in una rete di trasmissione regionale con un progetto italiano. Dico avevamo, perchè non so bene se esiste ancora, visto che dopo il primo cavo sottomarino subito sono partite le teorie complottiste e sterili della 'mafia dell'energia'. Insomma creiamo e distruggiamo con le nostre stesse mani, e nessuno si chiede quanto è costato creare un progetto, implementarlo e svilupparlo, basta poco a distruggerlo se c'è un'altra forte lobby che risorge.

Egregio Signor Ministro,
oggi possiamo salutare il nostro tricolore, è la festa della Repubblica...ma è solo scena, come lo sono le medaglie date dalla Presidenza del consiglio. Son tutti eroi pagati con 10 mila euro al mese. Per molto di meno ci sono eroi sconosciuti, che Roma neanche sa il loro nome e nessuno può immaginare che esistono. Il risultato è che abbiamo preso schiaffi da tutti,solo per compiacere le multinazionali. Comprano con soldi degli italiani, e poi privatizzano con quelli dei baroni, dei salotti e di quelli che fanno beneficenza con i diamanti.

Osservatorio Italiano